domenica 31 maggio 2009

Lo Sbattezzo [02]

IL PEDOBATTESIMO

Gesù decise di farsi battezzare solo quando ebbe compiuto trent'anni. Anche agli albori della cristianità il battesimo veniva impartito agli adulti, e solo dopo un congruo periodo di catecumenato. Anzi, molti fedeli rimandavano addirittura il battesimo fin quasi in punto di morte, per presentarsi "puri" nell'aldilà.

Successivamente, con l'affermarsi della nuova religione, il rito venne gradatamente anticipato agli infanti (di qui il nome di "pedobattesimo"), anche in seguito all'elaborazione teologica del peccato originale, tuttora in vigore. Ancora oggi, infatti, la Chiesa ritiene che i bambini «nascono con una natura umana decaduta e contaminata dal peccato originale» e hanno bisogno del battesimo «per essere liberati dal regno delle tenebre e trasferiti nel regno della libertà dei figli di Dio» (dal Catechismo della Chiesa cattolica, n. 1250).

Se un neonato non ha la potestà legale di stipulare alcun atto, non si capisce a maggior ragione perché debba compiere, dopo pochi giorni di vita, una scelta che potrebbe pregiudicarne - da un punto di vista religioso - l'accesso al paradiso.

sabato 30 maggio 2009

Domande retoriche

Sono molte migliaia i repubblichini che, pur non rinnegando se stessi e le «motivazioni» che ne avevano determinato la scelta del campo nazista, hanno capito di essere stati dalla parte sbagliata e hanno sinceramente e definitivamente respinto quella opzione.
Ci siamo ritrovati: spesso erano vecchi amici o compagni di scuola che, inquinati dal «pensiero unico» imposto dal regime di Mussolini, avevano affiancato i nazisti solo perché non avevano saputo scovare, in sé o in chi li frequentava, la scintilla della critica e della ragione che li allontanasse dall'orrido abisso dell'irrazionalità criminale del fascismo. Ci siamo ritrovati, e nella stragrande maggioranza dei casi ritrovarci è stata una reciproca gioia.
Ci siamo ritrovati da uomini liberi, loro e noi, anche per merito e per fortuna nostra, che eravamo stati partecipi della rivolta mondiale contro il fascismo: questo lo affermiamo senza iattanza, senza voler rinfacciare niente a nessuno e, soprattutto, senza sentirci ridicolmente vincitori.

Ma sarebbe stato lo stesso se avesse vinto la loro parte?

A questa domanda retorica, afferma Walter Veltroni nella prefazione al mio Achtung Banditen. Prima e dopo via Rasella, «la risposta è una sola... la stessa che nel corso di un dibattito televisivo... dette Vittorio Foa a Giorgio Pisanò, senatore del MSI... La ripeto così come la ricordo, ma è quasi letterale: "Vedi, la differenza di fondo tra noi e voi è che siccome ho vinto io, tu sei legittimamente senatore della Repubblica, se invece avessi vinto tu, io sarei ancora in galera, dove mi trovavo insieme a tanti altri come me"».

Vittorio Foa, che è stato ed è tuttora un grande e amato maestro dell'antifascismo, è, come si sa, anche un grande ottimista: io sono convinto che i repubblichini «vincitori», d'accordo e insieme ai loro protettori nazisti, ci avrebbero fatti a pezzi, così come hanno fatto alla grande maggioranza dei nostri compagni caduti nelle loro mani nei mesi tragici dell'occupazione nazista.

(Rosario Bentivegna, "Via Rasella. La storia mistificata")

venerdì 29 maggio 2009

La pena di morte scoraggia la criminalità? [02]

IL MITO
Gli individui sono meno indotti a commettere reati violenti, tra cui l'omicidio, se sanno di essere puniti con la pena di morte.

IL FATTO
Questo argomento presuppone che i criminali studino e anticipino le conseguenze dell'arresto e decidano che un lungo periodo di reclusione sia accettabile, al contrario di un'esecuzione. Molti reati in realtà sono commessi in base a decisioni impulsive, lasciando poche possibilità alle pene potenziali di influenzare i criminali poiché, nel momento in cui agiscono, non pensano al loro arresto e al fatto che dovranno rendere conto delle loro azioni.

La pena di morte può addirittura provocare ulteriore violenza. L'esecuzione è l'estrema sanzione che uno Stato può infliggere a una persona. Una volta che i criminali sono consapevoli di aver commesso un reato capitale, non hanno più alcun interesse a ridurre la loro potenziale pena non commettendo ulteriori omicidi o altri reati. Se, per esempio, la rapina a mano armata prevede la pena di morte, il rapinatore non ha nulla da perdere nell'uccidere eventuali testimoni durante il tentativo di fuga.

giovedì 28 maggio 2009

À tous les enfants

A tutti i ragazzi che son partiti con lo zaino in spalla
nella nebbia d'un mattino d'aprile
vorrei fare il monumento
a tutti i ragazzi che hanno pianto con lo zaino in spalla
gli occhi bassi sulla tristezza
vorrei fare il monumento


non di marmo, né di cemento, né di bronzo
che si fa verde sotto il morso acuto del tempo
un monumento del loro dolore
un monumento del loro terrore
e del loro stupore

ecco il mondo profumato, pieno di risa
pieno di uccelli blu, di colpo cancellato
da uno sparo
un mondo nuovo dove sotto un corpo che cade
s'apre una macchia di sangue.

Ma a tutti quelli che son rimasti coi piedi al caldo
nei loro uffici a calcolare
i profitti della guerra che hanno voluto
a tutti i grossi,
tutti i cornuti che trascinano la pancia nella via
e contano, contano quei soldi.

A tutti quelli innalzerei il monumento adatto a loro
con la spranga, con la folgore, coi calci, coi pugni
con le parole che incolleranno alle loro rughe
ai loro doppi menti
marchio di vergogna e di fango.

(Boris Vian, 1920-1959)

mercoledì 27 maggio 2009

Lo Sbattezzo [01]

CHE COS'È IL BATTESIMO

Stando al Catechismo della Chiesa cattolica (n. 1213), il battesimo è il mezzo «mediante il quale ci si libera dal peccato e, rigenerati come figli di Dio, si diventa membra di Cristo, ci si incorpora alla Chiesa e resi partecipi della sua missione». Come un bambino di pochi giorni possa essere reso partecipe della missione della Chiesa resta, ovviamente, un mistero della fede.

Va ricordato che il battesimo è un rito largamente estraneo alla narrazione evangelica: gli unici passi espliciti (Mt. 28,19, Mc 16,15) sono spesso considerati dagli studiosi come un'aggiunta posteriore; i passi di Gv. 3,22-26 sono contraddetti da Gv. 4,1. Gesù, pur battezzato da Giovanni, stando al Nuovo Testamento personalmente non battezzò mai nessuno, né tanto meno risulta siano mai stati battezzati gli apostoli.

martedì 26 maggio 2009

★ Una nuova speranza [Intro 01]

Le passioni a volte se ne vanno, ma qualcosa dentro ti resta sempre. Dopo diversi anni in cui il mio amore per i Giochi di Ruolo (GdR) si era ridotto all'acquisto e alla lettura di riviste, regolamenti e manuali, mi faccio convincere dai miei amici a iniziare da zero una campagna come Dungeon Master (DM, l'arbitro di gioco, quello che organizza tutto). Il compito è oneroso, quindi metto subito le mani avanti garantendo uno scenario per vedere come vanno le cose e un paio di incontri al mese (giusto per non stare con l'impegno fisso ogni settimana, che poi alla lunga più che un piacere diventa un peso).

E così, una bella sera di primavera del 2003, ci ritroviamo a preparare le schede dei personaggi, che sono:
  • Gilgamesh, ladro mezzelfo, già giocatore e principale fomentatore della ripresa dell'attività ludica;
  • Garug, barbaro mezzorco, anche lui vecchio giocatore;
  • Lorien, guerriero elfo, che ha provato altri regolamenti di gioco, ma non questo;
  • Thiago, monaco umano, mai sedutosi a un tavolo, se non da poker.
Sommando le nostre età facciamo circa centocinquanta anni, che è tutto un programma!

A parte il novizio, che ci va sempre con i piedi di piombo, sono tutti un po' bastardi, cosa che mi infastidisce molto. Intendo dire che i Personaggi Giocanti (PG) non si schierano dalla parte del bene, ma anzi si dichiarano disposti a mentire, torturare e uccidere senza porsi troppi problemi. Io sono già in dubbio se riprendere a giocare, figuriamoci con queste premesse. Comunque alla fine si inizia: la compilazione delle schede dei PG, con tutte le informazioni che li caratterizzano (dal nome, alla forza, all'equipaggiamento), soprattutto per loro che non conoscono le nuove regole né ricordano quelle vecchie, va per le lunghe e prende l'intera serata.

lunedì 25 maggio 2009

Teoria di Sick Boy

Sick Boy: È certo un fenomeno di ogni stadio della vita...
Renton: Che vuoi dire?
Sick Boy: Beh, a un certo punto ce l'hai, poi lo perdi! E se ne è andato per sempre, in ogni stadio della vita! George Best, per esempio, ce l'aveva e l'ha perso! O David Bowie, o Lou Reed.
Renton: Lou Reed ha fatto cose da solista niente male...
Sick Boy: No, non sono male, ma neanche grandiose no? E in cuor tuo lo sai che anche se ti suonano bene in effetti sono solo... cagate!
Renton: Poi chi altro?
Sick Boy: Charlie Nicholas, David Niven, Malcolm...
Renton: Ma...
Sick Boy: ...McLaren, Elvis Presley...
Renton: D'accordo, d'accordo, d'accordo, insomma che cosa cerchi di dimostrare?
Sick Boy: Hm! La sola cosa che cerco di fare, Mark, è darti una mano a capire che "Il Nome della Rosa" è appena un barlume di un'altrimenti ininterrotta traiettoria discendente.
Renton: E che mi dici de "Gli Intoccabili"?
Sick Boy: Quello neanche lo considero.
Renton: Nonostante il premio Oscar?
Sick Boy: Non significa un cazzo di niente: è per simpatia che l'hanno votato.
Renton: Così tutti invecchiamo, non ce la facciamo più e questo è quanto?
Sick Boy: Già!
Renton: Questa è la tua teoria?!
Sick Boy: Si! Magnificamente illustrata cazzo.

("Trainspotting", Danny Boyle)

domenica 24 maggio 2009

La pena di morte scoraggia la criminalità? [01]

IL MITO
La pena di morte è un deterrente per il crimine violento e rende la società più sicura.

IL FATTO
Prove raccolte in tutto il mondo hanno dimostrato che la pena di morte non ha alcun effetto deterrente sulla criminalità.

Molte persone sostengono che l'abolizione della pena di morte provochi un tasso maggiore di criminalità, ma studi compiuti negli Stati Uniti e in Canada, per esempio, non confermano questa teoria.

Nel 2004, negli Stati Uniti, il tasso medio di omicidi negli Stati che utilizzavano la pena di morte è stato di 5,71 ogni 100.000 abitanti contro un tasso di 4,02 ogni 100.000 abitanti in Stati che non la utilizzavano.
Nel 2003, in Canada, 27 anni dopo che il paese ha abolito la pena di morte, il tasso di omicidi era sceso del 44% dal 1975, quando la pena capitale era ancora applicata.

Lungi dal rendere la società più sicura, la pena di morte ha dimostrato di avere un effetto brutalizzante sulla società. Un omicidio sancito dallo Stato serve solo ad approvare l'uso della forza e a persistere nel ciclo di violenza.

sabato 23 maggio 2009

★ Nero

Tele senza disegni e fogli di argilla ancora intatti
Sono stati sparsi davanti a me
Adagiati come una volta il suo corpo
Tutto il mio mondo ha ruotato attorno a lei
Come la terra ruota attorno al sole
Ma ora, l'aria che da sempre ho assaporato e respirato
È diventata diversa.

Lei era in ognuno dei miei pensieri, era ovunque
Mi aveva fatto dono di tutta se stessa
Ma ora le mie mani disperate
Imprecano nel rimpianto di ciò che è stato
Ogni ricordo è stato annerito
Ogni cosa è stata macchiata.

Esco a camminare
Dei bambini che giocano mi circondano
Riesco a sentire le loro risate allegre
Ma perché io mi spengo e appassisco?
Tanti pensieri confusi mi ruotano nella testa
Vacillo, sto per cadere
Quanto velocemente può tramontare il sole?

Le mie mani disperate
Accarezzano i cocci di ciò che è stato
Ogni ricordo è stato annerito
Ogni cosa è stata macchiata.

Tutto l'amore è andato in rovina
Straziando la mia vita
Macchiando tutto ciò che vedo
Tutto ciò che sono, tutto ciò che sarò.

So che un giorno tu avrai una vita splendida,
Sento che sarai la stella nel cielo di qualcuno
Ma perché quel cielo non può essere il mio?

("Black", Pearl Jam)

venerdì 22 maggio 2009

Otto per mille [05]

ALTRI CONTRIBUTI PUBBLICI ALLA RELIGIONE CATTOLICA

  • Sempre con la dichiarazione dei redditi, è possibile dedurre dal proprio reddito versamenti alle chiese fino all'ammontare di due milioni di vecchie lire, intorno ai mille Euro; in proposito, rileviamo come il numero di offerte per il sostentamento dei sacerdoti sia, negli ultimi anni, costantemente calato;
  • pagamento pensioni al clero: un fondo speciale dal disavanzo perennemente in rosso. Fortunatamente, con la Finanziaria 2000 si è intervenuti almeno su questi, innalzando a 68 anni l'età pensionabile e aumentando i contributi a carico dei sacerdoti;
  • esenzione fiscale totale, comprese imposte su successioni e donazioni, per le parrocchie e gli enti ecclesiastici;
  • pagamenti degli stipendi agli insegnanti di religione, nominati dai vescovi: incidono per più di 1.000 miliardi (delle vecchie lire) sul bilancio statale;
  • finanziamenti alle scuole cattoliche;
  • in varie Regioni, parte degli oneri di urbanizzazione a disposizione dei Comuni deve essere destinata agli «edifici di culto».
  • Non solo. Recentemente sono state stipulate intese ad hoc tra diverse Giunte e Conferenze episcopali regionali che hanno riguardato anche i beni culturali ed ecclesiastici, il turismo religioso e la retribuzione del personale ecclesiastico presente negli ospedali. Per sensibilizzare la popolazione su questo tema l'UAAR ha recentemente lanciato la sua «campagna oneri».
  • contributi agli oratorî: concessi da diverse regioni, nel maggio 2001 sono stati presentati due disegni di legge (identici) da parte di alcuni parlamentari dell’UDC. Nel luglio 2003 tali testi, dopo alcune modifiche, sono diventati legge. Contro il provvedimento si sono espressi ben pochi parlamentari: tra i contrari Tiziana Valpiana, la cui dichiarazione di voto contrario alla Camera dei deputati contiene importanti dichiarazioni sulla necessità di una effettiva parità tra credenti e non credenti.

Per un quadro di insieme si può fare riferimento al documento Quanto costa allo stato il finanziamento della chiesa Cattolica, di Marcello Vigli.

Nell'ambito del Decreto Fiscale collegato alla Legge Finanziaria 2006, il Parlamento ha introdotto l’esenzione ICI (Imposta Comunale sugli Immobili) per gli immobili adibiti a scopi commerciali per la Chiesa (ulteriormente estesa alle associazioni no-profit). Secondo stime dell'ANCI, il provvedimento avrebbe comportato minori entrate per i Comuni nell'ordine di 700 milioni di Euro. Il d.l. 223 del 4 luglio 2006 ha successivamente eliminato tale esenzione. La sua formulazione («Attività di natura esclusivamente commerciale»), tuttavia, di fatto vanifica il provvedimento e mantiene in vigore tale privilegio: è infatti sufficiente che all’interno dell'immobile destinato ad attività commerciale si mantenga una piccola struttura destinata ad attività religiose.

giovedì 21 maggio 2009

Discorso agli Ateniesi

Qui ad Atene noi facciamo così: qui il nostro governo favorisce i molti, invece dei pochi, e per questo viene chiamato democrazia.

Qui ad Atene noi facciamo così: le leggi, qui, assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell'eccellenza, quando un cittadino si distingue, allora esso sarà a preferenza di altri chiamato a servire lo stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.

Qui ad Atene noi facciamo così: la libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana, noi non siamo sospettosi l'uno dell’altro, e non infastidiamo mai il nostro prossimo, se al nostro prossimo piace vivere a modo suo, noi siamo liberi, liberi di vivere, proprio come ci piace, e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari, quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.

Qui ad Atene noi facciamo così: ci è stato insegnato di rispettare i magistrati e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi, e di non dimenticare mai coloro che ricevono offesa, e ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte, che risiedono nell'universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buonsenso.

Qui ad Atene noi facciamo così: un uomo che non si interessa allo stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile, e benché in pochi siano in grado di dar vita a una politica, tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.

Insomma io proclamo Atene scuola dell'Ellade, e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versastilità, la fiducia in se stesso e la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione. Ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.

(Pericle, 461 a. C.)

mercoledì 20 maggio 2009

Otto per mille [04]

PERCHÉ ABROGARE IL MECCANISMO?
  • Perché il meccanismo doveva essere basato sulla volontarietà, ma la ripartizione delle scelte inespresse vìola, di fatto, questo principio;
  • perché è un finanziamento a fondo perduto a favore di confessioni religiose che si dovrebbero autofinanziare. Soprattutto nel caso della Chiesa cattolica, gran parte di questi contributi non ha alcuna utilità sociale;
  • perché è una partita truccata: a differenza delle confessioni religiose, lo Stato Italiano non fa alcuna pubblicità per sé e non informa su come impiega questi fondi. Quando, nel 1996, il ministro Livia Turco propose di destinare i fondi di competenza statale all'infanzia svantaggiata, il "cassiere" della Conferenza Episcopale Italiana, Attilio Nicora, reagì duramente, sostenendo che «lo Stato non deve fare concorrenza scorretta nei confronti della Chiesa»;
  • perché è una partita a cui non tutti possono giocare: sono ammesse solo le confessioni sottoscrittrici di un'intesa con lo Stato. Ecco perché la Chiesa, attraverso i parlamentari cattolici, blocca l'accordo (già sottoscritto) con i Testimoni di Geova e impedisce l'avvio di trattative con gli islamici: i fedeli di queste religioni, ben disciplinati, grazie al meccanismo delle scelte inespresse, porterebbero alle loro gerarchie una contribuzione ben superiore alla loro percentuale reale, con un danno valutabile in centinaia di milioni di euro per la Chiesa cattolica.
  • perché è un meccanismo non chiaro, che trae in inganno non solo il semplice cittadino, ma anche la persona colta. Un giornalista Rai ha dovuto addirittura scusarsi in diretta per la sua ignoranza in merito;
  • perché lo Stato, erogando questi finanziamenti, è costretto a cercarsi altre entrate con nuove forme di tassazione della popolazione.

MA SI PUÒ ABROGARE? O NON PAGARE? E COME?
L'Associazione per lo Sbattezzo ha lanciato da diversi anni un'iniziativa per l'obiezione fiscale: maggiori informazioni sul loro sito (p.310 e segg.).

L'UAAR ha anch'essa più volte criticato e chiesto modifiche alla normativa: resta il fatto che un cambiamento è fattibile solo attraverso una modifica della legge. L'UAAR ha proposto di adottare il meccanismo tedesco, per il quale solo i fedeli che desiderano esplicitamente appartenere a una confessione religiosa sono tassati per sovvenzionarla.

★ Lo stage diving

Lo stage diving (tuffo dal palco) è l'atto con il quale un musicista, o uno spettatore salito sul palco, si getta sulla folla sottostante. Gli stage diver più spericolati usano arrampicarsi addirittura sui tralicci o sugli amplificatori prima di tuffarsi.

Una volta caduto sulla folla, di solito lo stage diver viene passato da uno spettatore all'altro (crowd surfing).

Lo stage diving è piuttosto pericoloso sia per chi lo pratica, che può rovinare sul pavimento, sia per le persone del pubblico, che possono ricevere dei colpi violenti.

martedì 19 maggio 2009

★ L'enigma

[concorso a premi, vince chi risponde per primo]

Alessio organizza un raduno DraGuL in un Club Privé, dove assegnerà i compiti per la Mera e illustrerà il suo nuovo PNB coi FarmsTM, che coprono bene la casella (269, 269) dove ha saputo uscirà un villaggio Nataren.

Teverix decide di infiltrarsi per sventare i piani del nemico e si traveste con ali da DraGuL, coda da DraGuL, zanne da DraGuL e soffio del DraGuL. Ma Alessio è un uomo (si fa per dire) scaltro e senza pietà: presta la sua lupara a Umbi e lo mette a guardia dell'ingresso a chiedere la parola d'ordine.

Teverix si nasconde dietro a un muro di Evanda e osserva la situazione.

Per primo si presenta all'ingresso Carmine, in perizoma leopardato, mentre sgranocchia una pizza ai friarelli.
Umbi dice: otto.
Carmine risponde: quattro!
Achmed approva e Umbi lo fa passare.

Poco dopo arriva Elena, in boa di struzzo, accompagnata dal suo main di 100 asce, 5 catapulte e dall'eroe pluridecorato di 3758° livello detto Highlander.
Umbi, con la bava alla bocca, dice: dieci.
Elena risponde: cinque!
Achmed approva e Umbi la fa passare - e butta l'occhio.

Si presenta anche il Team Belzebù, coi campi a 18 e la cassa da morto di Biti.
Umbi dice: sei.
Il team, in polifonia, risponde: tre!
Achmed approva e Umbi, grattandosi, li fa passare.

Teverix a questo punto decide di entrare, ma vede sbucare Luca con l'elmo vichingo, due figure retoriche e l'inconfondibile msn del 1912 "Anticaglia & Petrella".
Luca fa i complimenti a Umbi perché, nonostante non stia giocando, ha già quattro triplette in big party permanente e millemiglioni di asce. Poi si sottopone al test.
Umbi dice: dodici.
Luca risponde: sei!
Achmed approva e Umbi lo fa passare, insultandolo per aver mandato di nuovo le catapulte random in conquista.

Finalmente si fa avanti Teverix, con lo sguardo da Bela Lugosi e l'accento svedese.
Umbi dice: quattro.
Teverix risponde: due!
Achmed NON approva. Umbi lo abbatte con un colpo di lupara, poi gli conquista tre villaggi, gli falangia il main, lo fa bannare per Fuoco Amico e ninja dodici comandanti con una mano sola.

Perché? Cosa avrebbe dovuto rispondere Teverix per entrare?

Chi indovina vince 5k di grano in capitale e un bambino alla scottadito gentilmente offerti da Lenin, che stanotte non riusciva proprio a dormire.

lunedì 18 maggio 2009

Quest'ordine è già stato eseguito

"Nel pomeriggio del 23 marzo 1944, elementi criminali hanno eseguito un attentato con lancio di bomba contro una colonna tedesca di Polizia in transito per Via Rasella. In seguito a questa imboscata, 32 uomini della Polizia tedesca sono stati uccisi e parecchi feriti.

La vile imboscata fu eseguita da comunisti-badogliani. Sono ancora in atto indagini per chiarire fino a che punto questo criminoso fatto è da attribuirsi ad incitamento anglo-americano.

Il Comando tedesco è deciso a stroncare l'attività di questi banditi scellerati. Nessuno dovrà sabotare impunemente la cooperazione italo-tedesca nuovamente affermata. Il Comando tedesco, perciò, ha ordinato che per ogni tedesco ammazzato dieci comunisti-badogliani saranno fucilati. Quest'ordine è già stato eseguito".

(Agenzia Stefani, 25 marzo 1944: comunicato emanato dal comando tedesco della città occupata di Roma alle 22.55 del 24 marzo)

★ Teoria del Ramo Secco

Enunciata ai bei tempi dell'Università, forse da Claudio, forse da Santiago, non ricordo.

In sala lettura si parlava di donne, anzi, io parlavo con una donna. Appena congedata, da uno dei due - o da tutti e due - arrivano i commenti:

"Carina! Libera?"
"No, è impegnata"
"Ha una sorella libera?"
"No, figlia unica"
"Ha una cugina, una parente libera?"
"No, non è di Roma"
"Ha un'amica libera?"
"No, è asociale"
"Allora è un ramo secco: tagliala."

Fiorirà l'aspidistra

Anche s'io parlassi tutti i linguaggi
degli uomini e degli angeli,
se non ho denaro divengo un rame risonante
e un tintinnante cembalo.

E quantunque avessi il dono della profezia
e intendessi tutti i misteri
e tutta la scienza;
e benché io avessi tutta la fede,
talché io potessi muovere le montagne,
se non ho denaro,
non sono nulla.

Ed anche se spendessi nel nutrire i poveri
tutte le mie facoltà e dessi il mio corpo
ad essere arso, se non ho denaro,
quello niente mi giova.

Il denaro sa resistere a lungo
ed è benigno; il denaro non invidia,
non procede perversamente,
non si gonfia;
non opera disonestamente, non cerca
le cose sue proprie, non s'inasprisce,
non divisa il male;
non gioisce dell'iniquità,
ma congioisce della verità;
sopporta ogni cosa, crede ogni cosa,
spera ogni cosa, sostiene ogni cosa...

Or queste tre cose durano al presente:
fede, speranza e denaro;
ma la maggiore di esse è il denaro.

Prima lettera ai Corinzi, XIII (adattamento)


(George Orwell, 1903-1950)

domenica 17 maggio 2009

★ Premessa

Copio brutalmente dal De Mauro Online:


teoria
te-o-rì-a
s.f.
AU
1 formulazione astratta e sistematica dei principi di una branca del sapere: t. generale metafisica; insieme di ipotesi relative alla spiegazione di uno o più fenomeni: una nuova t. sull'origine dell'Universo
2 estens., insieme di norme e precetti volti a guidare una pratica: dare l'esame di t. per la patente
3 estens., in contrapposizione alla pratica, l'astrazione rispetto alla concretezza della realtà, il pensiero rispetto all'azione
4 modo di pensare; spec. al pl., idee, concezioni: ha delle teorie alquanto bizzarre
5a TS stor., nell'antica Grecia, delegazione inviata da ciascuna polis alle cerimonie religiose, ai giochi ginnici e sim.
5b LE estens., fila, lunga serie.

Qui siamo prevalentemente nell'accezione numero 4, soprattutto per la parte in cui dice "bizzarre".

La pena di morte [04]

Per porre fine alla pena di morte bisogna riconoscere che è una pratica distruttiva e che genera divisioni sociali, in disaccordo con valori largamente condivisi.

La pena capitale promuove risposte semplicistiche a problemi complessi e distoglie dall’adozione di misure efficaci contro la criminalità.
Offre una risposta superficiale alla sofferenza dei congiunti della vittima dell'omicidio ed estende la sofferenza ai familiari del condannato a morte.
Disperde risorse che potrebbero essere usate più efficacemente contro il crimine violento e a favore di coloro che ne subiscono gli effetti.

È un sintomo di una cultura di violenza, non una soluzione ad essa. È un affronto alla dignità umana. Dovrebbe essere abolita.

Il mondo sta voltando le spalle agli omicidi di Stato. Dal 1979, più di 70 paesi hanno abolito la pena di morte per tutti i reati o solo per quelli ordinari. Più di 130 nazioni non prevedono più la pena di morte per legge o nella pratica e solo una manciata di governi esegue condanne a morte ogni anno.

Amnesty International chiede:
  • una moratoria sulle esecuzioni in tutto il mondo
  • l'abolizione della pena di morte per tutti i reati
  • la ratifica dei trattati che prevedono l’abolizione, incluso il Secondo protocollo opzionale al Patto internazionale sui diritti civili e politici, che mira ad abolire la pena di morte
  • a tutti i paesi che mantengono la pena di morte, di adempiere ai propri obblighi internazionali non applicandola nei confronti di imputati minorenni.

Tempi brutti per la poesia

Sì, lo so: solo il felice
È amato. La sua voce
È ascoltata con piacere. La sua faccia è bella.

L'albero deforme nel cortile
È frutto del terreno cattivo, ma
Quelli che passano gli danno dello storpio
E hanno ragione.

Le barche verdi e le vele allegre della baia
Io non le vedo. Soprattutto
Vedo la rete strappata del pescatore.
Perché parlo solo del fatto
Che la colona quarantenne cammina in modo curvo?
I seni delle ragazze
Sono caldi come sempre.

Una rima in una mia canzone
Mi sembrerebbe quasi una spavalderia.

In me si combattono
L'entusiasmo per il melo in fiore
E il terrore per i discorsi dell'imbianchino.
Ma solo il secondo
Mi spinge alla scrivania.

(Bertolt Brecht, 1898-1956)

Otto per mille [03]

COME VENGONO SPESI I SOLDI DELL'OTTO PER MILLE?

CHIESA CATTOLICA
Nato come meccanismo per garantire il sostentamento del clero, tale voce è diventata, percentualmente, sempre meno rilevante (il 35,7% del totale). Parrebbe infatti che la Chiesa cattolica prediliga destinare i fondi ricevuti dallo Stato alle cosiddette "esigenze di culto" (43,7%): finanziamenti alla catechesi, ai tribunali ecclesiastici e alla costruzione di nuove chiese, manutenzione dei propri immobili e gestione del proprio patrimonio. Ovvio che non vedremo mai spot su queste tematiche: ai tanto strombazzati aiuti al terzo mondo, cui è dedicata quasi tutta la pubblicità cattolica, va - guarda caso - solo l'8,6% del gettito. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.8xmille.it nel quale, cliccando di seguito sulle sezioni "rendiconto" e "scelte per la chiesa cattolica", si accede a una pagina che riporta le percentuali di scelta di fantomatici contribuenti senza specificare se siano la totalità o si tratti solo di coloro effettivamente firmano per destinare l'otto per mille.

STATO
Lo Stato è l'unico competitore per l'otto per mille che rifiuta di farsi pubblicità. Il Governo dedica alla gestione dei fondi di pertinenza statale una sezione del suo sito internet.

CHIESA VALDESE

Rifiuta di destinare i fondi ottenuti alle esigenze di culto e al sostentamento del clero. Maggiori informazioni su www.chiesavaldese.org.

LUTERANI
Una parte dei fondi viene utilizzata per il sostentamento dei pastori. Maggiori informazioni su www.elki-celi.org.

COMUNITÀ EBRAICHE
I fondi sono utilizzati per «…solidarietà sociale, attività culturali, restauro patrimonio storico, sostegno ad attività giovanili, strutture ospedaliere per la cittadinanza, cultura della memoria, lotta a razzismo e pregiudizio». Maggiori informazioni su www.ucei.it.

CHIESE AVVENTISTE
Rifiutano anch'esse di destinare i fondi ottenuti alle esigenze di culto e al sostentamento del clero. Maggiori informazioni su www.avventisti.it.

ASSEMBLEE DI DIO
I fondi sono destinati esclusivamente alle missioni e alla beneficienza. Maggiori informazioni su www.adi-it.org.

sabato 16 maggio 2009

★ Terza Matrioska - Hic et nunc

[mi ha sempre divertito scrivere a più mani, anche per giocare a cambiare le carte in tavola a chi verrà dopo di me. La prima Matrioska è qui, la seconda qui]

Sono davvero diverse due motivazioni che perseguono lo stesso fine? Secondo Andreas no, ma questo la sua vittima non lo avrebbe mai saputo. Affrettò il passo e affondò lo stiletto alla base della nuca del tizio che gli camminava davanti. Di lui ricordava a malapena il nome.
Ebbe cura di non sporcarsi i vestiti, coprì i rantoli con qualche colpo di tosse e poi riprese a camminare come se nulla fosse successo. E in effetti nulla era successo: ora doveva mangiare e tutta la sua attenzione si concentrò su quello.

Stiletto riposto nella tasca della giacca, rapida pulita alle mani con una salvietta rubata sul volo della Turkish; gesti inconsueti, ma ripetuti meccanicamente. Poi, dentro al primo fast food, a completare l'opera nel bagno: i Rispettabili Ficcanaso, che a breve si sarebbero rotti la testa sull'enigma di quel cadavere, non avrebbero avuto nulla a cui aggrapparsi.
I soldi li aveva già ricevuti, tutti in contanti: dopo aver vomitato un po' di bile si mise in coda, e arrivato alla cassa pagò l'hamburger e la bibita con una banconota di grosso taglio.

Non era la prima volta che uccideva qualcuno, probabilmente neanche l'ultima. Di tutti i modi che aveva provato per far soldi, anche se un po' rischioso, quello era il più redditizio. Ma per qualche tempo avrebbe dovuto smettere di vivere nell'hic et nunc, e fatti due conti non ci aveva pensato troppo. Del resto non lo faceva mai. Non lo faceva più.

Dopo una breve camminata, giunse in vista della spiaggia: erano già arrivate entrambe. Ancora pochi istanti e passato, presente e futuro sarebbero stati di nuovo insieme. Si avvicinò con la sua solita circospezione e poi ruppe il silenzio: "Eccomi".

[continua qui]

★ Se mi lagghi non vale

[sulle note di "Se mi lasci non vale" di J. Iglesias]

La doppietta col main da due ore già in viaggio
son le tre di mattina, ma io voglio il villaggio
poi la tripla in Big Party, un Cornuto spaiato
ti conquisto sicuro anche se sei collegato.

Assaporo il primato con il mio nuovo villo
mando pure rinforzi per dormire tranquillo
la Caserma già aperta, il Cornuto già pronto,
ma poi vado a cliccare e mi lagga un secondo.

Se mi lagghi non vale - se mi lagghi non vale
Se mi lagghi non vale - se mi lagghi non vale
Tutta questa fatica e il primo niubbo che passa mi può ninjare.

Se mi lagghi non vale - se mi lagghi non vale
Se mi lagghi non vale - se mi lagghi non vale
Ho la linea a sei mega, tutto questo ritardo non ci può stare.

Con le lacrime agli occhi vago per la mia stanza
serve uno che spazzi, sentirò l'Alleanza
ho riunione alle nove, ma qui son cose serie
chiamo subito il capo, prendo un giorno di ferie.

Se mi lagghi non vale - se mi lagghi non vale
Se mi lagghi non vale - se mi lagghi non vale
Si salvava il villaggio solamente cambiando la Capitale.

Se mi lagghi non vale - se mi lagghi non vale
Se mi lagghi non vale - se mi lagghi non vale
Ora ho poche risorse, troppo caro il Cornuto da ri-addestrare.

(9 marzo 2009)

★ Lode

Lode a Mishima
e a Majakovskij

lode a Caccioppoli
e lode a Catone

sia lode a chi s'è tagliato le vene
lungo le braccia e non sotto i polsi.

Lode a chi bevve l'amara cicuta,

lode a chi spegne la sua vita fottuta;

non per disperazione

non per emozione
non senza lucida
ragione.

(23 gennaio 2007)

venerdì 15 maggio 2009

★ Perdere un villaggio

[sulle note di "Perdere l'amore" di M. Ranieri]

Esco dall'alleanza
Voglio restare solo
Niente più circolari
Non leggo neanche il forum
Non chiesi mai un rinforzo
Nemmeno un po' di grano
Neppure un sitteraggio
Quand'ero in aeroplano.

Perdere un villaggio
Quando è notte fonda
Quando mezzo server dentro il sonno già sprofonda
Rischi di impazzire
Pensi a deletare
Perdere un villaggio senza poi riconquistare.

Fatemi bannare
Resettate il server
Rimandate indietro i Comandanti senza niente
Far la capitale sul Pulcino
Poi cercare un altro Canarino
Ma che sia vicino.

Comunque sono un niubbo
E ammetto che sbagliavo
Facevo il contadino
Zappavo e difendevo
E adesso cosa resta
Di tutti questi mesi
Soltanto il 9-grani
Coi campi tutti a dieci.

Perdere un villaggio
Quando l'alba è giunta
Quando il tuo vicino ha un Senatore che ti punta
Cerchi di ninjare
Conti tutti i tempi
Fino a che ti accorgi che i rinforzi sono lenti.
Provi a falangiare
Organizzi un muro
Ma dei tuoi alleati non ce n'è connesso uno.
Stare sveglio finché fa mattino
Dire è tutta colpa del vicino
Giuda ballerino!

Perdere un villaggio
maledetta notte
Dove i Comandanti se ne vanno in giro a frotte.
Leggi che domani apre lo speed
Ma il tuo primo account l'hai fatto qui
lo molli così?

Prendere a fakkate tutti i villi ancora in gioco
Li farò raidare ad uno ad uno
Giocherò con forza e con coraggio
Tornerò in vantaggio
Perdere un villaggio!

(13 marzo 2008)

★ Il pogo

Il pogo è uno stile di ballo in cui si saltella continuamente rimanendo sul posto. Il nome deriva dalla somiglianza con l'uso del pogo (l'asta a molla): nella versione classica del ballo infatti, si mantengono il torso rigido, le braccia lungo i fianchi e le gambe strette una all'altra.

Frequentemente, durante il pogo ci si urta spalla a spalla gli uni con gli altri, ma questa consuetudine non è parte integrante del ballo.

Il passo base del pogo può essere modificato, generando degli stili talvolta irruenti. È possibile:

  • mantenere il torso rigido oppure muoverlo
  • allineare le braccia lungo i fianchi o agitarle
  • tenere le gambe strette o scalciare
  • saltellare sul posto, saltellare in ogni direzione o saltellare ruotando su se stessi.
A un primo sguardo può sembrare che nel pogo si consumi una battaglia tutti contro tutti, ma in realtà non si tratta di un ballo violento: in esso vige un codice non scritto che mette il divertimento in primo piano, quindi è abbastanza raro che durante il pogo ci si faccia male. Meno raro è cadere a terra ed essere prontamente aiutati a rialzarsi piuttosto che essere travolti: in sostanza, il pogo viene giudicato come una forma di amicizia e di contatto.

Come accade per altre attività fisiche, il pogo richiede molta energia e molto entusiasmo per poter essere ballato.

La leggenda attribuisce l'invenzione del pogo nientemeno che a Sid Vicious, per la sua abitudine di saltare sulle spalle degli altri spettatori durante i concerti, in modo da riuscire a vedere meglio il palco.

Il monumento a Kesselring

LO AVRAI
CAMERATA KESSELRING
IL MONUMENTO CHE PRETENDI DA NOI ITALIANI
MA CON CHE PIETRA SI COSTRUIRÀ
A DECIDERLO TOCCA A NOI

NON COI SASSI AFFUMICATI
DEI BORGHI INERMI STRAZIATI DAL TUO STERMINIO
NON COLLA TERRA DEI CIMITERI
DOVE I NOSTRI COMPAGNI GIOVINETTI
RIPOSANO IN SERENITÀ
NON COLLA NEVE INVIOLATA DELLE MONTAGNE
CHE PER DUE INVERNI TI SFIDARONO
NON COLLA PRIMAVERA DI QUESTE VALLI
CHE TI VIDERO FUGGIRE

MA SOLTANTO COL SILENZIO DEI TORTURATI
PIÙ DURO D'OGNI MACIGNO
SOLTANTO CON LA ROCCIA DI QUESTO PATTO
GIURATO FRA UOMINI LIBERI
CHE VOLONTARI SI ADUNARONO
PER DIGNITÀ E NON PER ODIO
DECISI A RISCATTARE
LA VERGOGNA E IL TERRORE DEL MONDO

SU QUESTE STRADE SE VORRAI TORNARE
AI NOSTRI POSTI CI RITROVERAI
MORTI E VIVI COLLO STESSO IMPEGNO
POPOLO SERRATO INTORNO AL MONUMENTO
CHE SI CHIAMA
ORA E SEMPRE
RESISTENZA


[Processato nel 1947 per crimini di guerra (Fosse Ardeatine, Marzabotto e altre orrende stragi di innocenti), Albert Kesselring, comandante in capo delle forze armate di occupazione tedesche in Italia, fu condannato a morte. La condanna fu commutata nel carcere a vita, ma già nel 1952, in considerazione delle sue "gravissime" condizioni di salute, egli fu messo in libertà.
Tornato in patria, fu accolto come un eroe e un trionfatore dai circoli neonazisti bavaresi, di cui per altri otto anni fu attivo sostenitore.

Pochi giorni dopo il suo rientro a casa, Kesselring ebbe l'impudenza di dichiarare pubblicamente che non aveva proprio nulla da rimproverarsi, ma che - anzi - gli italiani dovevano essergli grati per il suo comportamento durante i diciotto mesi di occupazione, tanto che avrebbero fatto bene a erigergli un monumento.

A tale affermazione rispose Piero Calamandrei con una famosa epigrafe (recante la data del 4.12.1952, ottavo anniversario del sacrificio di Duccio Galimberti), dettata per una lapide "ad ignominia", collocata nell'atrio del Palazzo Comunale di Cuneo in segno di imperitura protesta per l'avvenuta scarcerazione del criminale nazista.]

Otto per mille [02]

IL TESTO DELLA LEGGE
L'otto per mille è normato dalla
legge 222/85.

COME FUNZIONA IL MECCANISMO?
Ogni cittadino che presenta la dichiarazione dei redditi può scegliere la destinazione dell'otto per mille del gettito IRPEF tra sette opzioni: Stato, Chiesa cattolica, Unione Chiese cristiane avventiste del 7° giorno, Assemblee di Dio in Italia, Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi, Chiesa Evangelica Luterana in Italia, Unione Comunità Ebraiche Italiane.

In realtà nessuno destina il proprio gettito: il meccanismo assomiglia di più ad un gigantesco sondaggio d'opinione, al termine del quale si contano le scelte, si calcolano le percentuali ottenute da ogni soggetto e, in base a queste percentuali, vengono poi ripartiti i fondi.

Come se non bastasse, la mancata formulazione di un'opzione non viene presa in considerazione: l’intero gettito viene ripartito in base alle sole scelte espresse.
Alcune confessioni, più coerentemente, lasciano allo Stato le quote non attribuite, limitandosi a prelevare solo quelli relativi ad opzioni esplicite a loro favore: cosa che NON fa la Chiesa cattolica, ottenendo un finanziamento quasi triplo rispetto ai consensi espliciti ottenuti a suo favore.

Ecco perché è importante compilare questa sezione della dichiarazione dei redditi.

Qualora il contribuente non sia tenuto alla presentazione della dichiarazione, può comunque effettuare ugualmente la scelta della destinazione dell'otto per mille consegnando il CUD in una busta chiusa a un ufficio postale.

giovedì 14 maggio 2009

La pena di morte [03]

Amnesty International si oppone alla pena di morte in qualunque circostanza e lavora per la sua abolizione in tutti i paesi.

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani - adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel dicembre 1948 - riconosce a ogni individuo il diritto alla vita (articolo 3) e afferma categoricamente che "Nessuno potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o punizioni crudeli, inumane o degradanti" (articolo 5).

Le Nazioni Unite hanno ribadito e rafforzato la loro posizione contro la pena di morte nel dicembre 2007 quando l’Assemblea generale ha approvato una risoluzione che chiede agli Stati membri di stabilire una moratoria sulle esecuzioni "in vista dell’abolizione della pena di morte".

mercoledì 13 maggio 2009

Otto per mille [01]

Fino a due decenni fa lo Stato italiano pagava direttamente lo stipendio al clero cattolico, con il meccanismo della congrua. Ritenendolo datato, nell’ambito delle trattative per il "nuovo" Concordato si decise un nuovo meccanismo di finanziamento alla Chiesa cattolica, solo in apparenza più democratico e trasparente in quanto allargato alle altre religioni: lo Stato decideva di devolvere l'otto per mille dell’intero gettito IRPEF alla Chiesa cattolica (per scopi religiosi o caritativi) o alle altre confessioni o allo stato stesso (per scopi sociali o assistenziali), in base alle opzioni espresse dai contribuenti sulla dichiarazione dei redditi.

LA DISTRIBUZIONE DEL GETTITO
Il Ministero delle Finanze, già restìo a fornire statistiche in merito (comunica i dati alle sole confessioni religiose, che ne danno notizia con estrema riluttanza), è peraltro estremamente lento nel diffondere i dati. Le ultime comunicazioni ufficiali e definitive si riferiscono incredibilmente alle dichiarazioni dei redditi del 2003 (redditi 2002).

Questa la distribuzione:

  • 89,16% Chiesa Cattolica
  • 8,38% Stato
  • 0,55% Valdesi
  • 0,39% Comunità Ebraiche
  • 0,27% Luterani
  • 0,22% Avventisti del settimo giorno
  • 0,07% Assemblee di Dio in Italia

Si noti che, in tale occasione, su oltre trenta milioni di contribuenti solamente il 39,52% ha espresso un'opzione: solo il 35,24% della popolazione, quindi, ha espresso una scelta a favore della Chiesa Cattolica. Per dare un'idea dell'enormità della cifra corrisposta grazie a questo meccanismo, la Conferenza Episcopale ha disposto nel 2007 di contributi per 991 milioni di euro.

(http://www.uaar.it/)

martedì 12 maggio 2009

Pensieri rischiosi

Disse Mirtia (studente siriano
ad Alessandria; durante il regno
dell'imperatore Costante e dell'imperatore Costanzo;
in parte pagano, in parte cristiano):

«Rafforzato da studi e riflessione,
non temerò come un vile le mie passioni.
Darò il mio corpo ai piaceri,
ai godimenti sognati,
ai desideri erotici più audaci,
all'impeto sensuale del sangue,
senza nessuna paura,
perché se lo voglio - e lo decido,
rafforzato come sarò da studi e riflessione -
troverò ancora nei momenti critici
il mio spirito da asceta, come un tempo».

(Kostandinos Kavafis, 1863-1933)

lunedì 11 maggio 2009

★ La prima volta [GdR 01]

Anno 1987, agosto inoltrato, e stranamente in giro non c'è nessuno dei miei amici.

Dopo aver percorso inutilmente il paese in lungo e in largo, decido di passare a casa di Carlo, e appena entro in cucina ho un tuffo al cuore: tavolone di marmo con Gino a capotavola e Carlo alle sue spalle; Mario e Camillo seduti ai lati lunghi con la matita in mano e un foglio ciascuno; al centro del tavolo quella che sembra essere una mappa, disegnata su un foglio a quadretti.

I dadi multifaccia passano inosservati, il mio cervello non riesce a decodificarli e li rimuove o li confonde con le gomme da cancellare.

Gino è seduto, parzialmente coperto da un paravento di cartone. Io faccio per aggirarlo, ma Carlo, che lo tiene sotto controllo con espressione soddisfatta, mi blocca e mi rispedisce fra i comuni mortali. Riesco appena in tempo a vedere quella che mi sembra una fortezza, disegnata su carta millimetrata e colorata a pastello.

Ricordo bene l'emozione che ho provato: è come se avessi improvvisamente trovato qualcosa che avevo sempre cercato, ma senza neanche sapere che la stessi cercando. È arrivato tutto insieme, la quest e la reliquia, tutto nello stesso brevissimo istante.

Accetto di buon grado di non poter guardare dietro lo schermo, fa parte del gioco. Poi Camillo si deve assentare e mi chiedono di tenere il suo nano Ulik. Mi spiegano che sono nella stanza di un castello e io ingenuamente domando cosa posso fare. La risposta ovviamente è: "Tutto quello che vuoi". Quando Camillo ritorna, Carlo mi dice: "Ho in mente qualcosa per te". Il pomeriggio stesso dò vita al guerriero Thor e al ritorno dalle vacanze corro a comprare la scatola base di D&D (quella rossa).

È iniziata così, ormai sono quasi vent'anni, e alternando periodi più o meno intensi non ho mai smesso di giocare. Sono sopravvissuto alla prima volta da DM, agli scazzi con gli amici per colpa di D&D e agli scazzi con D&D per colpa degli amici. Ricordo "Strategia e Tattica" quando ancora aveva gli scaffali di legno, ricordo negozi fornitissimi che ora vendono solo videogiochi. Ricordo anche molta fatica nel preparare mappe, testi e materiale per i giocatori, mentre ora ci sono i computer, internet e le stampanti a colori. E ricordo le attese dal giornalaio per l'uscita del nuovo numero di Kaos. Riguardo i manuali lo sforzo principale è stato digerire l'inglese, ma meglio così, ora lo leggo quasi correntemente.

All'inizio naturalmente era il DM a possedere la Conoscenza, ma poi pian piano ho studiato anche io i regolamenti, a volte facendogli correggere delle interpretazioni errate. Per un periodo ho anche provato i giochi su PC (Eye of the Beholder della SSI), ma sono sempre stati solo giochi per computer: non qualcosa di peggiore, ma qualcosa di diverso.

Sopravvivere agli scazzi con gli amici per colpa di D&D è stata la parte più dura.

Oltre ai giochi i miei hobby sono rimasti gli stessi: musica (ascoltata e in quel tempo anche suonata), lettura, cinema. Fantasy poco o per niente. Certo che la scuola e l'università, rispetto al lavoro, erano meno invasive!

Quando ho iniziato avevo quindici anni e l'emozione più grande era la paura di trovare un coboldo nascosto dentro una botte.
Ora di anni ne ho più del doppio di allora e l'emozione più grande è consegnare ai giocatori il carteggio fra due cultisti adoratori di Tharizdun e vedere che faccia fanno.

(6 settembre 2006)

domenica 10 maggio 2009

La pena di morte [02]

La pena di morte è la punizione più crudele, inumana e degradante. Viola il diritto alla vita.

Qualunque forma abbia - elettrocuzione, impiccagione, asfissia, decapitazione, lapidazione, fucilazione o iniezione letale - è una punizione violenta che non ha posto nell’odierno sistema di giustizia penale. Eppure, persiste.

In molti paesi, i governi giustificano l'uso della pena di morte sostenendo sia un deterrente. Ma non vi è alcuna prova che sia più efficace di altre pene severe nel ridurre la criminalità.

La pena di morte è discriminatoria. È spesso usata in modo sproporzionato contro poveri e membri di minoranze razziali, etniche e religiose. È imposta e applicata arbitrariamente.

In alcuni paesi è utilizzata come strumento di repressione, un modo rapido e brutale per mettere a tacere l’opposizione politica.

La pena di morte è irreversibile. Insieme a pregiudizi e a un sistema giudiziario incline agli errori umani, il rischio di mettere a morte un innocente è sempre presente.
Errori come questi non possono essere riparati.

La pena di morte [01]

L'ULTIMA PUNIZIONE

Ogni giorno, prigionieri - uomini, donne e perfino bambini - vengono messi a morte. Qualunque sia il crimine, che siano colpevoli o innocenti, le loro vite sono reclamate da un sistema giudiziario che ritiene la retribuzione più importante della riabilitazione.

sabato 9 maggio 2009

A piena voce

Spettabili
compagni discendenti!
Frugando
nell'odierna
merda impietrita,
studiando le tenebre dei nostri giorni,
voi,
forse,
chiederete anche di me.
E, forse, vi dirà
un vostro dotto,
coprendo d'erudizione
lo sciame delle domande,
che visse, pare, un certo
cantore dell'acqua bollita
e nemico giurato dell'acqua corrente.
Professore,
toglietevi gli occhiali-bicicletta!
Io stesso narrerò
di quel tempo
e della mia persona.
Io, pulitore di fogne
e acquaiolo,
dalla rivoluzione
mobilitato e chiamato,
andai al fronte
dai giardinaggi nobiliari
della poesia,
donnetta capricciosa.
Possedeva un leggiadro giardino:
una figlia,
una villa,
un laghetto,
la calma.
"Ho piantato da sola il mio giardino,
da sola lo innaffierò".
Chi versa versi dall'innaffiatoio,
chi ne spruzza
dalla bocca piena,
riccioluti Mitrèjki,
saccenti Kudrèjki ,
chi diavolo li sbroglierà!
Per questa massa non c'è quarantena,
smandolinano sotto le mura:
"Tara-tìna, tarà-tina,
t-en-n...".
Non è soverchio onore
che da siffatte rose
si ergano le mie statue
nei giardinetti
in cui sputa un tubercoloso,
in cui stanno puttane, teppisti
e sifilide.
A me
l'agitpròp
è venuto a noia.
Vergare
Romanze per voi
Sarebbe stato
più lucroso
e più seducente.
Ma io
dominavo
me stesso, schiacciando
la gola
della mia propria canzone.
Ascoltate,
compagni discendenti,
l'agitatore,
lo strillone-capo.
Soffocando
torrenti di poesia,
scavalcherò
i volumetti lirici,
come vivo
parlando coi vivi.
Verrò verso di voi
nella distanza del comunismo
non come
un canoro paladino di Esènin.
Il mio verso giungerà
superando crinali di secoli
e teste
di poeti e di governi.
Il mio verso giungerà,
ma non al modo
d'uno strale
in una caccia di amorini e di lire,
non come giunge
al numismatico un logoro baiocco
e non come la luce delle stelle morte.
Il mio verso
a fatica
squarcerà la mole degli anni
e apparirà
ponderabile,
ruvido,
lampante
come nei nostri giorni
è entrato l'acquedotto
costruito
dagli schiavi di Roma.
Nei tumuli dei libri,
sepolcri di poemi,
scoprendo a caso le làmine dei versi,
voi
le palperete
con rispetto
come arma vecchia,
ma minacciosa.
Io
non sono avvezzo a vezzeggiare
l'orecchio
con la parola:
l'orecchio d'una vergine
tra i capellini-bùccoli
non arrossirà,
se sfiorato da frasi scurrili.
Spiegate in parata
le truppe delle mie pagine,
passo in rassegna
il fronte delle righe.
I versi stanno
con pesantezza di piombo,
pronti alla morte
e alla gloria immortale.
I poemi si sono rappresi,
spianando compatte
le bocche da fuoco
dei titoli spalancati.
Arma
fra tutte prediletta,
pronta
a lanciarsi con un grido di guerra,
si è raggelata
la cavalleria delle arguzie,
levando le aguzze
lance delle rime.
E tutte queste truppe
armate sino ai denti,
che per vent'anni volarono
da una vittoria all'altra,
sino
all'ultimissimo foglietto
io le consegno a te,
proletario del pianeta.
Ogni nemico
della classe operaia
è mio vecchio
ed acerrimo nemico.
Ci ordinarono
di andare
sotto la bandiera rossa
gli anni di fatica
e i giorni d'inedia.
Noi aprivamo
ogni tomo
di Marx,
come in casa
propria
si aprono le imposte,
ma anche senza leggervi
noi comprendevamo
da quale parte andare,
in quale campo combattere.
Noi
la dialettica
non l'imparammo da Hegel.
Con lo strepito delle battaglie
irrompeva nel verso,
quando
sotto i proiettili
dinanzi a noi fuggivano i borghesi,
come noi
fuggivamo una volta
dinanzi a loro.
Dietro
i geni,
vedova sconsolata,
si trascini la gloria
in marcia funebre, -
muori, mio verso,
muori come un gregario,
come, sconosciuti,
morivano i nostri all'assalto!
Me ne infischio
dei massi di bronzo,
me ne infischio
del muco marmoreo.
Mettiamoci d'accordo sulla gloria,
dacché siamo tra noi,
ci serva
di monumento comune
il socialismo
edificato
nelle battaglie.
Discendenti,
controllate i gavitelli dei dizionari:
dal Lete
affioreranno
residui di parole
come "prostituzione",
"tubercolosi",
"blocco".
Per voi
che siete
sani e destri
il poeta
ha leccato
gli sputi polmonari
con la lingua scabra del manifesto.
Con la coda degli anni
io assumerò l'aspetto
dei mostruosi
fossili caudati.
Compagna vita,
orsù
percorriamo più in fretta
nel piano quinquennale
i giorni che ci restano.
A me
nemmeno un rublo
i versi hanno messo da parte
gli ebanisti
non mi hanno ammobiliata la casa.
E tranne
una camicia lavata di fresco,
dirò in coscienza
che non mi occorre nulla.
Dinanzi
alla C.C.C.
dei futuri
anni radiosi,
sopra la banda
dei poetici
profittatori e scrocconi
io leverò
come una tessera bolscevica
tutti i cento tomi
dei miei
libri di partito.


(Vladimir Majakovskij, 1893-1930)